Influencer Marketing, Parte 2: Perché usarlo?

Questa è la seconda puntata della serie influencer marketing. Nella “Parte 1“, ho stabilito cos’è l’influencer marketing. In questo articolo affronterò il motivo per cui le aziende di e-commerce dovrebbero prenderlo in considerazione.

Efficacia

Nella mia esperienza, gli influencer offrono prospect qualificati uguali o superiori ad altri canali di marketing. Le migliori prestazioni tendono a provenire da influencer mirati, soprattutto per i prodotti di nicchia.

Gli studi di settore lo confermano. Una nota rete di influencer, nel 2015 ha chiesto ai marchi la qualità dei prospect. Circa il 90% degli intervistati ha dichiarato che i clienti generati da influencer erano buoni o migliori di altri canali.

Inoltre, Mediakix, un’agenzia di influencer, ha intervistato i marketer con sede negli Stati Uniti all’inizio del 2019. Il 48% ha dichiarato che il ritorno sull’investimento degli influencer era “migliore” o “molto migliore” rispetto ad altri canali digitali. Il 41% ha dichiarato che il ROI era paragonabile ad altri canali.

Fiducia

Per 21 anni, Edelman, l’agenzia di pubbliche relazioni, ha pubblicato un “Trust Barometer Report” annuale. Il rapporto misura la fiducia dei consumatori globali nelle informazioni provenienti da governi, aziende, media e altre fonti autorevoli. Il rapporto del 2021 si basava sui sondaggi sui consumatori mondiali di Edelman nell’autunno del 2020.

Edelman ha presentato i risultati del rapporto 2021 al recente Festival della creatività dei Lions di Cannes. Nel complesso, secondo Edelman, la fiducia dei consumatori globali nelle fonti autorevoli è crollata nel 2020, spingendo le aziende a spostare i messaggi di celebrità e marchi verso micro-influencer. Secondo il rapporto, i consumatori considerano i micro-influencer più realistici e più affidabili.

Edelman non è sola nelle sue conclusioni. Cassandra, una società di ricerche di mercato, ha scoperto che l’89% degli acquirenti della Generazione Z e dei Millennial sono ispirati da influencer “riconoscibili” rispetto alle celebrità.

Il costo è l’altro motivo per cui molte aziende di e-commerce utilizzano influencer.

Accessibilità

Le campagna di marketing di maggior successo non hanno senso se la barriera all’ingresso supera il budget di un marchio. Secondo un sondaggio, il costo per coinvolgere gli influencer è molto basso a livello di nano-influencer (da 1.000 a 10.000 follower) e micro-influencer (da 10.000 a 50.000 follower). 

Su Instagram, social attraverso il quale la maggior parte degli e-commerce tende a iniziare, il sondaggio ha mostrato che i nano e i micro-influencer addebitano solo € 10 per post e arrivando al massimo a circa € 500. Le tariffe erano comparabili su TikTok, con le due dimensioni del pubblico che andavano da € 5 a € 125. Le tariffe su Facebook vanno da € 25 a € 1.250 per post. Twitter sono da € 2 a € 125. YouTube, che generalmente richiede il massimo sforzo, aveva nano-influencer che chiedevano un minimo di € 25 a video e micro-influencer fino a € 1.000.

Naturalmente, più il pubblico è vasto più è il costo per post, passando da migliaia a milioni di euro se si vogliono utilizzare le celebrità online. Tuttavia, l’attenzione della maggior parte dei marchi di e-commerce dovrebbe essere sui nano e micro-influencer. Le tariffe per post per entrambi sono molto convenienti, soprattutto se confrontate con gli annunci su Google e Facebook.

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Giacomo Cioja

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